Asincronie, quinta edizione
La 5° edizione di Asincronie si apre con le mostre fotografiche
“UNDERLAND” DI TAMARA MERINO SULLE COMUNITÀ SOTTORRANEE
E “PARALLEL EYES” DI ALESSIA ROLLO SULL’IDENTITÀ DEL SUD ITALIA
inaugurazione venerdì 31 maggio alle 19.30 allo Spazio Bunker
a giugno il festival organizzato da 4Caniperstrada continua
con la sezione dedicata al cinema documentario internazionale.
SASSARI. La quinta edizione di Asincronie, festival internazionale di cinema
documentario e fotografia ideato e curato dal collettivo di filmmaker, fotografi e
ricercatori 4CaniperStrada, e sostenuto dalla Fondazione di Sardegna e Regione
Sardegna, si apre a Sassari venerdì 31 maggio allo Spazio Bunker in via Porcellana
17/A con l’inaugurazione (h.19.30), in anteprima regionale, delle mostre
“Underland” della fotografa cilena ed esploratrice di National Geographic Tamara
Merino, prodotta dalla prestigiosa Biennale della Fotografia Femminile di Mantova,
e “Parallel Eyes” della fotografa e artista visiva Alessia Rollo, che riflette sulla
complessa identità culturale del Sud Italia.
I due progetti fotografici, oggetto di grande attenzione a livello internazionale sia da
parte del pubblico che della critica specializzata, saranno visitabili presso la sala
espositiva dello Spazio Bunker, con un allestimento di oltre trenta stampe
fotografiche, fino al 30 giugno. Sempre a giugno, dal 26 al 30, Asincronie proseguirà
con la sezione del festival dedicata al cinema documentario internazionale, con
appuntamenti che ospiteranno incontri con autori, registi, audio producer e un
workshop con la fotografa Alessia Rollo, e al Cinema Cityplex Moderno, con la
proiezione dei documentari della quinta edizione alla presenza dei registi, mentre
allo Spazio TEV è in programma una serata finale domenica 30 giugno.
La prima delle mostre ospiti dal 31 maggio allo Spazio Bunker, “Underland della
fotografa cilena ed esploratrice di National Geographic Tamara Merino”, arriva al
festival grazie a una nuova, importante collaborazione con la Biennale della
Fotografia Femminile di Mantova organizzata dall’associazione culturale La Papessa
e curata da Alessia Locatelli, prestigiosa vetrina internazionale per artiste e fotografe
di valore spesso poco conosciute in Italia.
“Underland”, con cui Tamara Merino – da sempre interessata a questioni
antropiche, socio-culturali e d’identità – ha partecipato all’edizione 2024 della
Biennale, declina il tema “Private” proposto quest’anno a Mantova attraverso la
documentazione della vita quotidiana di alcune comunità di Spagna, Australia,
Tunisia e Stati Uniti che hanno deciso di isolarsi da un mondo sempre più
tecnologico per vivere in ambienti sotterranei, più efficienti dal punto di vista
energetico e più sostenibili rispetto alle abitazioni convenzionali. Dai rifugiati
climatici ai voraci minatori, dalle sette dell’apocalisse, alle comunità indigene
abbandonate, sessanta milioni di persone nel mondo vivono oggi in ambienti
sotterranei. La scelta di una vita di esclusione risponde a bisogni basilari in gran
parte persi di vista nelle nostre società tecnologiche e veloci. Come un ritorno al
“mito della natura”, troviamo scatti a esseri umani in ambienti che hanno
rappresentato un riparo sicuro prima che si iniziasse a creare rifugi e costruire
abitazioni.
“Parallel Eyes” dell’artista visiva di Lecce Alessia Rollo, presentato nei principali
festival di settore tra cui Fotografia Europea di Reggio Emilia nel 2023, è invece un
progetto multimediale che mira a riconsiderare in termini visivi e sociologici la
costruzione dell’identità culturale dell’Italia Meridionale. Nella sua ricerca, l’artista
leccese indaga il Mediterraneo, andando a decostruire gli stereotipi sociali e visivi
contemporanei e passati per offrire nuovi punti di vista su questa area. Attraverso la
riappropriazione di storie, memorie e materiali visivi, i suoi progetti mirano a creare
e amplificare un senso di comunità e appartenenza. Sulla genesi di “Parallel Eyes”
dice Alessia Rollo: «durante la spinta del neo-realismo il Sud Italia, il luogo da cui
provengo, è stato visivamente studiato da antropologi, cineasti e fotografi che con le
loro ricerche hanno generato la convinzione di una società arcaico-primitiva e la
conseguente nascita di stereotipi culturali. In questo progetto, che include materiali
storici d’archivio e fotografie prodotte dall’artista, lo spettatore si confronta con
immagini che rappresentano parte di un vasto patrimonio rituale tuttora vivente.
L’immaginario che si crea è volutamente evocativo e non descrittivo. Per questo
motivo le foto vengono modificate con tecniche di manipolazione analogiche e
digitali ci introducono in un universo re-incantato, sensoriale e spirituale».
Le mostre si possono visitare fino al 30 giugno dal lunedi al venerdì dalle 11 alle 13 e
dalle 18 alle 20 e su richiesta nel fine settimana scrivendo a: info@asincronie.net .
Il programma completo sarà disponibile nel sito web ufficiale www.asincronie.net
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